LA STORIA

Il VELOCE era un piroscafo di 5464 tsl, costruito nel cantiere di Linthouse della Alexander Stephen & Sons Ltd. di Govan (Glasgow) per la Anchor Line Ltd. di Glasgow, con il nome di Media. Era lungo 125 metri e largo 16,2.
Nel 1935 era acquistato dall’armatore Achille Lauro di Napoli, e nel giugno 1940 era requisito dalla Marina per le esigenze di guerra.

Alle 11 di sera del 30 novembre 1942 salpava in convoglio da Napoli diretto a Tripoli con a bordo un carico di benzina, pezzi di artiglieria, una cinquantina di veicoli, trattori di artiglieria, 10 carri armati e 79 militari di passaggio tra cui soldati italiani del 92° Reggimento Fanteria e militari tedeschi, oltre ai 56 uomini del suo equipaggio.

Si trattava di un momento particolarmente drammatico della campagna del Nord Africa, con le truppe dell’Asse in ritirata nel deserto dopo la sconfitta subita ad El Alamein. Le città di Tobruk e Bengasi erano già cadute e questo sarebbe stato uno degli ultimi convogli destinati a Tripoli che cadrà anch’essa dopo qualche settimana.

Il convoglio “C”. oltre che dal VELOCE era composto dal piroscafo CHISONE e dalla motocisterna militare DEVOLI (quest’ultima diretta a Trapani) scortati dalle torpediniere LUPO, ARETUSA e SAGITTARIO. Durante la navigazione, il 1° dicembre, la torpediniera ARDENTE si aggiungeva alla scorta de convoglio, mentre la SAGITTARIO subiva un’avaria ed era costretta a rientrare a Trapani.

Informazioni in merito a composizione e partenza del convoglio erano intercettate dal servizio ULTRA britannico, che allertava i comandi operativi. Il convoglio era intercettato e tallonato da ricognitori aerei fin dalla notte della partenza: a più riprese Supermarina intercettava le loro comunicazioni circa la posizione del convoglio.

Il 2 dicembre, 11 aerosiluranti Albacore decollati da Malta attaccavano le navi intorno alle 20:00 dopo aver illuminato la scena con il lancio di un gran numero di bengala. Il VELOCE riuscì a evitare un primo siluro e ad abbattere l’aerosilurante che lo aveva lanciato, ma alle 20:15 fu colpito a poppa da un secondo siluro che incendiava la nave, immobilizzandola.
Il LUPO rimaneva ad assistere il piroscafo colpito, mentre il resto del convoglio procedeva per Tripoli.

Nel frattempo, alle 14, era salpata da Malta la Forza K, composta dai cacciatorpediniere della 14° Destroyer Fllottilla JERVIS, NUBIAN, KELVIN e JAVELIN, per intercettare ed attaccare le navi del convoglio. Verso le 23:30, il radar del NUBIAN localizzava il VELOCE e il LUPO che poco dopo diventavano visibili anche ad occhio, a causa dell’incendio che divampava sul VELOCE. I caccia britannici, dopo aver manovrato per posizionarsi convenientemente per l’attacco, sparavano alcuni proiettili illuminanti, poi prendevano di mira il LUPO cogliendo la nave completamente di sorpresa, investendola di colpi ed affondandola in 5 minuti, prima che potesse tentare una qualunque reazione. Quasi tutto l’equipaggio del LUPO periva nell’attacco e nell’affondamento.
Verso le 23:45 fu poi affondato a cannonate anche il VELOCE. 63 persone tra quelle imbarcate, persero la vita, tra cui il comandante della nave, capitano di lungo corso Pietro Vasta.

IL RELITTO

Il relitto del VELOCE fu rinvenuto da una squadra della SDSS (M. Arena, M. Cottafava, L. Pasqui e D. Gualdani) nel 2011 in posizione 34°29’N., 11°31’E, circa 90 miglia a SO di Lampedusa e 20 miglia al largo delle isole Kerkennah. Il relitto giace a 48 metri di profondità, sulla chiglia, intero dalla prua alla poppa, in prossimità della quale, sulla fiancata di sinistra, è presente un grosso squarcio probabilmente causato dall’esplosione del siluro. L’elica è assente, apparentemente strappata, forse dall’esplosione. Sul ponte del castello di poppa vi è il cannone da 120mm, brandeggiato verso ore 7 e con un alzo di circa 30°. Dei due alberi, prua e poppa, rimangono dei mozziconi di qualche metro di altezza. Le quattro stive del VELOCE sono tutte accessibili e piene di veicoli e pezzi di artiglieria dei quali non si è ancora effettuato un preciso inventario.

Trattori di artiglieria sono presenti nella stiva n°3 e nella stiva n°1. Nella stiva n°1, il cui accesso è pericoloso sia a causa del rischio di crollo che per la grande quantità di sedimento accumulato, vi sono 10 panzer IV molti dei quali quasi completamente sepolti nel sedimento.

Gli imponenti locali della sala macchine sono stati interessati da impressionanti crolli rispetto alla situazione documentata nel 2011, quando mantenevano ancora una sostanziale integrità delle strutture.

ESPLOSIVI E IDROCARBURI

Non si sono notati materiali esplosivi sul relitto.

Il VELOCE trasportava 690 tonnellate di carburanti per l’esercito e 540 per la Luftwaffe

LA VITA SUL RELITTO

Il relitto del VELOCE è ricchissimo di vita marina di ogni genere, dalle spugne e altri organismi incrostanti ai grossi pesci stanziali e pelagici. Sul relitto si possono incontrare molte cernie brune, cernie americane, dotti, dentici, ricciole, saraghi, corvine, castagnole.

IL MODELLO

Il modello tridimensionale del relitto è il risultato di 34.958 fotografie, scattate nelle campagne 2022 e 2023. La loro realizzazione ha richiesto oltre 12 ore di tempo di fondo sul relitto mentre la loro elaborazione ha richiesto molte giornate di calcolo.

Foto: S. Gualtieri, M. Arena, K. Beemster Leverenz, P. Brandt.
Elaborazione: S. Gualtieri, K. Beemster Leverenz, N. Arena.

VIAGGIO NEL RELITTO TRIDIMENSIONALE

Fotogrammetria 3D del relitto liberamente visitabile

Video immersivo a 360° risoluzione fino a 8K in 3D visualizzabile con smartphone, laptop o

 head set “Un tour del Veloce con SDSS”

Il file 3D per stamparlo con una stampante 3D

Virtual tour del relitto in una ricostruzione virtuale

Manifesto di carico

Foglio planimetria della nave

Video bonus di alcuni relitti della battaglia dei convogli